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Come avviene l'Autoguarigione

di Sonia Fioravanti


E’ documentato che esistono le guarigioni spontanee, anche da malattie molto gravi.

La medicina occidentale definisce questi fenomeni come “remissioni”, quasi a voler conservare, impliciti nel termine stesso, riserva e diffidenza nei confronti di quelle che non possono essere definite altrimenti che: auto-guarigioni.

In questo modo, la medicina, ormai basata sull’industria del farmaco, ignora il lavoro, molto ben documentato di medici e studiosi, la cui ipotesi di base è: il nostro cervello è in grado di individuare, affrontare e risolvere le malattie fisiche, anche le più gravi?

Ad esempio il dr. Geerd J. Hamer, dimostra come l’organismo sia dotato di programmi sensati biologici di guarigione, oppure il biofisico F. Albert Popp, che scoprì i meccanismi di foto-riparazione cellulare.

Ancor prima, agli inizi del ‘900, il dr. Georg Groddeck (1866-1934), padre della psicosomatica, parlava della capacità del corpo di ripararsi da sé: nel suo libro intitolato NASAMECU (natura sanat, medico curat ), il ricercatore riteneva che i nodi da sciogliere per sconfiggere la malattia si trovassero nella parte razionale del cervello, la quale doveva essere ridimensionata per permettere all’energia vitale (ES)di emergere e guarirci.

L’Es, definibile anche come forza totipotente, viene ostacolata dunque dall’IO, la parte razionale. Se questa lascia spazio all’Es, le cellule riprendono a funzionare, si attivano le difese del sistema immunitario e porta il corpo a rinnovarsi continuamente.

Questo principio, in netto anticipo sui tempi, è una prima forma di lettura “scientifica” la quale propone contemporaneamente una visione unitaria o -come diremmo oggi- olistica, dell’uomo.

La PNEI (psiconeuroendocrinoimmunologia) dimostra scientificamente, ciò che Groddeck teorizzava. La psiche con i suoi processi, il pensiero, la coscienza, le emozioni sono elementi compresenti in ogni processo nervoso, endocrino ed immunitario.

Tutto dunque nasce dalla mente, in particolare dall’ area limbica, sede delle emozioni e dei comportamenti istintuali. All’interno dell’area limbica giungono continuamente afferenze da tutti gli organi.

David Servan – Schereiber dell’ Università di

Pittsburgh, Pennsylvania, afferma che il “ il cervello emotivo” possiede due meccanismi naturali di autoriparazione. Si tratta di capacità innate di ritrovare l’equilibrio ed il benessere…paragonabile alla cicatrizzazione di una ferita.

Inoltre l’area limbica è la centralina di funzioni vitali come la respirazione, il battito cardiaco, la libido, il sonno, la pressione arteriosa, la secrezione ormonale e la risposta immunitaria.

Ogni malattia rappresenta non solo una lacerazione della propria trama di vita, ma rappresenta un forte appello della nostra intelligenza interiore che altro non chiede di ripristinare l’omeostasi e dunque la salute.




Spesso il disagio è già in sé la soluzione: basterebbe riportare in primo piano i segnali che il corpo invia, ascoltare le sue sensazioni (i suoi messaggi) ed esserne maggiormente consapevoli.

Tanti segnali vengono ignorati o addirittura soppressi ma, questi sono segnali di denuncia di una disarmonia che va ben oltre il corpo stesso. Se ho mal di schiena e mi curo solo con un antidolorifico, ricevo un sollievo momentaneo, ma sto ignorando un messaggio preciso: cosa “grava” sulla mia schiena?

L’ Io cosciente è la parte di noi che si è agganciata agli “schemi comuni”, le false credenze e le false convinzioni, come ad esempio considerare con diffidenza e sospetto (quando non perseguire) chi sembra uscire dagli schemi della “materialità” della malattia: è la parte prigioniera di Matrix e proprio quelle false credenze ci porteranno, prima o poi verso la malattia..

di Sonia Fioravanti

Guylaine Lanctot, medico, autrice del libro “La mafia della sanità”, nel 1997 apre il suo lavoro con questa illuminante frase: “Un essere umano malato è un Dio/Dea che si ignora”.

Per trasformare l’ologramma della malattia in quello di salute, per cambiare “sogno” e divenire attivatori della propria autoguarigione è importante ripristinare l’equilibrio fra Io Animico ed Io cosciente L’Io Animico è l’articolazione della nostra identità spirituale sul pianeta, ed opera in stretta alleanza con l’Io Cosciente, il coordinatore del piano fisico, psicologico ed emozionale.

L’Io Animico comunica con l’Io Cosciente attraverso l’intuizione, il senso del sentire, le memorie di vite precedenti, detiene antichi saperi, è collegato allo Spirito della Natura, investe ogni funzione dell’umano, e spinge l’Io Cosciente a realizzare il compito individuale e collettivo per cui si è reincarnato. Quando c’è una malattia sul piano fisico c’è sempre una malattia dell’Anima e/o una violazione degli equilibri delle leggi della natura (come ad esempio l’inquinamento alimentare, ambientale, elettromagnetico), su cui è costruito il corpo.

I programmi sensati biologici di auto guarigione e i meccanismi di foto riparazione possono attivarsi, esercitando il loro potere se l’alleanza tra le due istanze non viene interrotta, se l’Io Animico può comunicare con l’Io Cosciente suggerendo quali sono le cause della malattia, come affrontarle e risolverle.

Riassumendo:

- L’IO cosciente, ovverosia le convinzioni, gli schemi mentali e la cerebralità, il ruminìo mentale, il modo di pensare, i falsi obiettivi e/o progetti che ci imponiamo, le credenze e il modo di agire nella realtà -spessissimo introiettate da credenze e schemi esterni, sociali e culturali- ci orientano verso un’operatività rigida, legata a contingenze quotidiane.

- L’ES, o Io animico è il collegamento con lo spirito naturale, il sentire, i saperi ancestrali dell’anima.

- Quando più il collegamento, il dialogo, la vicinanza tra le due funzioni dell’essere è attivo e potente, quanto più i programmi innati di autoguarigione possono funzionare (e funzionano).

L’effetto placebo (ed il suo opposto, l’effetto nocebo) è la lampante dimostrazione di quanto questo ragionamento sia valido.

Quando più una persona crede fermamente che quanto sta facendo per guarire sia opportuno, valido, vincente. Tanto più guarirà, anche se quel “qualcosa” non ha alcuna funzione terapeutica in sé.

"IL PLACEBO È L’AUTOGUARIGIONE VESTITA A FESTA!"

 
 
 

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"Aumentare la coscienza significa osservare la realtà da diversi punti di vista, cambiandone il volto e l'essenza, che non è materiale, ma assolutamente spirituale".

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